Inizia il conto alla rovescia per la prossima edizione di VicenzaOro, il principale evento internazionale dedicato all’oreficeria per il nostro Paese e continente europeo La rappresentanza delle imprese aretine con oltre 200 espositori quella più consistente tra le imprese italiane
Arezzo- Inizia il conto alla rovescia per la prossima edizione di VicenzaOro, dal 17 al 21 gennaio nel centro fieristico di via dell’Oreficeria a Vicenza. Forte dei suoi oltre 70 anni di storia, si conferma come il principale evento internazionale dedicato al settore dell’oreficeria per il nostro Paese e per il continente europeo. Saranno presenti a VicenzaOro circa 1.300 espositori provenienti da 37 Paesi del mondo tra cui anche 170 produttori di macchinari e soluzioni tecnologiche per le imprese orafe. La maggior parte degli espositori, circa 700, arriverà dai principali distretti produttivi e commerciali italiani: Arezzo, Vicenza, Valenza Po, Torre del Greco e Marcianise, Milano. La rappresentanza delle imprese aretine con oltre 200 espositori è sicuramente quella più consistente tra le imprese italiane. Arezzo assicura quasi il 30% degli espositori del gioiello made in Italy. Molto numerose anche le imprese del distretto di Vicenza che rappresenta oltre il 20% degli espositori di VicenzaOro. Anche le imprese dei distretti di Alessandria e Milano sfiorano le 100 presenze e si attestano intorno al 15% del totale degli espositori italiani mentra il restante 45% degli espositori proviene dall’estero. Di questi circa 200 arriveranno dai diversi Stati membri dell’Unione Europa (in particolare da Germania, Spagna, Belgio e Francia). I produttori europei rappresentano quasi un terzo degli espositori stranieri presenti alla kermesse vicentina. Molto numerosa la presenza di produttori provenienti dalla Turchia e da Hong Kong che rappresentano rispettivamente il 13% ed il 12% del totale dei produttori esteri che espongono a VicenzaOro. Significativa anche la presenza di produttori da Thailandia (8%) e India (6%). Alla manifestazione fieristica sono attesi oltre 20mila visitatori tra cui anche le delegazioni degli operatori economici previsti nel programma di incoming realizzato a cura del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Agenzia ICE. Grazie agli stand collettivi allestiti nel padiglione 4, 4A e 7A le imprese associate a Confartigianato avranno la possibilità di partecipare all’evento fieristico a costi agevolati. Complessivamente saranno circa 100 le imprese del sistema Confartigianato presenti a VicenzaOro con i loro stand aziendali e nelle collettive di Confartigianato Arezzo e Confartigianato Vicenza. In occasione della fiera si svolgerà anche la riunione del Consiglio nazionale di Confartigianato Orafi in cui i rappresentanti della categoria provenienti dalle diverse regioni italiane si incontreranno per analizzare la situazione del settore dei preziosi. Qual è lo scenario economico del settore orafo alla vigilia della fiera? Lo chiediamo al presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini ed al coordinatore della categoria, Paolo Frusone. “Secondo i dati Istat relativi ai primi 9 mesi del 2024” afferma il presidente Parrini “l’export del gioiello made in Italy sta attraversando un momento particolarmente favorevole, nonostante la situazione geopolitica particolarmente complicata”. “Le nostre esportazioni nazionali” prosegue Parrini “hanno superato quota 11 miliardi nel periodo gennaio-settembre 2024, con un aumento del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2023”. “Quasi la metà dell’export italiano di settore (47%) viene prodotto nel distretto di Arezzo che ha avuto nel corso del 2024 una crescita del 119% per effetto dell’impennata delle esportazioni verso la Turchia. Tale crescita è riconducibile essenzialmente alla tassazione del metallo prezioso decisa dal governo Erdogan che rende più conveniente per le imprese turche l’acquisto di oreficeria dall’estero in alternativa all’acquisto di materia prima da destinare alla lavorazione”. “Al di là del caso specifico dell’export verso Ankara” afferma il coordinatore di Confartigianato Orafi Paolo Frusone “la situazione del mercato dei preziosi nei primi 9 mesi del 2024 ha visto un rallentamento della domanda nei nostri principali mercati di sbocco rispetto al 2023”. “La domanda mondiale di oreficeria. in base ai dati forniti dal World Gold Council, infatti, ha registrato una contrazione di 11 punti percentuali”. “La contrazione della domanda internazionale” prosegue Frusone “è riconducibile in larga parte all’aumento del prezzo dell’oro, cresciuto del +18,4% rispetto al 2023. La minore propensione all’acquisto da parte dei consumatori nei diversi paesi del mondo è inoltre riconducibile al peggioramento del clima di fiducia prodotto dalle guerre in Europa orientale ed in Medio-Oriente, al persistere delle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti oltre che al rallentamento della crescita economica in Cina ed in Europa”.