E’ cresciuto di oltre due metri il livello dell’acqua alla diga di Montedoglio, non bastano a placare la sete di acqua degli agricoltori locali
Sansepolcro- E’ cresciuto di oltre due metri il livello dell’acqua alla diga di Montedoglio grazie alle piogge del periodo delle festività ed alla recente nevicata, diga dove intanto procedono i lavori di ricostruzione di parte del muro scolmatore, del vecchio, come noto, erano crollati due conci, quando la diga ormai più di un decennio fa cedette al collaudo riversando milioni di metri cubi di acqua sul Tevere che esondò a valle. Metri che non bastano a placare la sete di acqua degli agricoltori locali che l’impianto ce lo hanno già figuriamoci gli altri che lo attendono ancora, la preoccupazione di andare incontro alla siccità estiva c’è sempre. La diga straordinaria risorsa agricola non potrà più raggiungere il massimo della portata di acqua per la quale era stata progettata ed anche con il nuovo muro scolmatore in costruzione una volta ultimato dovrà stare sotto di diversi milioni di metri cubi di acqua rispetto a quanto avrebbe potuto contenere. Serve un tavolo tecnico tra il Consorzio Alto Valdarno, l’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana, e l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana perché non è ancora risolto l’annoso problema del completamento degli impianti ad uso irriguo dell’acqua della diga di Montedoglio. Non si sa neppure ancora se questi lavori saranno eseguiti dal Consorzio o dall’Unione. I lavori di completamento degli impianti di irrigazione da Montedoglio per uso agricolo dovranno essere finanziati, c’è ancora da risolvere l’annosa questione del rapporto che si è instaurato tra Consorzio e l’Unione dei Comuni per chi gestirà gli impianti irrigui a destinazione agricola pagati a suo tempo dall’Unione, che rappresenta la Valtiberina Toscana, perdere in zona l’autonomia a vantaggio di un nuovo accentramento dei servizi verso Arezzo e Firenze non è ammissibile, l’ente comprensoriale deve mantenere a qualunque costo la gestione degli impianti, la diga è una risorsa economica che deve rimanere in Valtiberina e fa sorridere gli agricoltori che a Firenze ci siano ancora politici che ne parlano in termini di risorsa turistica, significa non conoscere le necessità vere del territorio che vuole lavorare e non vuole i contentini turistico ambientali di qualche soggetto “chic”. I soldi per la tiberina 3bis non ci sono ed è ora anche per gli agricoltori di farla finita con la tiritera della Valtiberina Umbro-Toscana e dell’alto Savio, toccati dal percorso della E45 che si incontreranno nell’area di servizio in corrispondenza del viadotto Puleto per riaffermare con forza la necessità di intervenire nel ripristino della exTib3bis.
Anna Maria Citernesi
“che sindaci cretini che ci sà” “sono ancora più cretini quelli che li “intervistano””