L’inno ucraino commuove la Cattedrale nel Concerto per la Pace ieri sera
Sansepolcro- L’inno ucraino commuove la Cattedrale nel Concerto per la Pace che c’è stato ieri sera. L’ansia di Pace e le più accorate aspettative di fronte alle allarmante situazione di conflitto in atto si esprimono anche così. Nella Cattedrale, il Coro Domenico Stella Città di Piero diretto da Bruno Sannai e Paolo Fiorucci, è stato interprete e promotore del Concerto per la Pace. Bellissima e meritoria iniziativa con tanto pubblico e con la collaborazione del Comune per il quale era presente l’Assessore Mario Menichella, dell’Associazione Cultura della Pace e degli Amici della Musica, ha visto musiche di diversi generi eseguite anche dallo SLAM Sound Quartet, dai Piccoli Cantori del Millennio, dall’Orchestra di violini della Maestra Laura Cuku Hodaj e dal Coro Gospel Altotiberino. Assente giustificata a causa della pandemia la Società Filarmonica dei Perseveranti diretta dal Maestro Andrea Marza’ che ha fatto però pervenire il suo messaggio di vicinanza e di sottoscrizione di finalità e intenti all’iniziativa. Momenti particolarmente significativi si sono espressi, tra l’altro, con un repertorio particolarmente vario in quindici brani complessivi, due o tre per ogni formazione. Il Coro Domenico Stella Città di Piero, del compositore gallese Karl Jenkins, ha eseguito come primo brano “God shall wipe all tears” tratto da The Armed Man – A Mass for Peace, preghiera con le parole del libro delle rivelazioni: Dio tergerà tutte le lacrime. L’Orchestra di Violini ha eseguito, tra l’altro, il noto e amato Valzer n.2 di Dmitry Shostakovich, compositore sovietico (1906-1975) le cui opere sono famose in tutto il mondo. Una Silvia Nofri straordinariamente ispirata ha poi dato voce assieme alla Tromba di Marcello Luni e all’Organo di Lorenzo Tosi, della affiatata formazione SLAM, ad un originale arrangiamento di Gabriel’s Oboe del premio Oscar Ennio Morricone, dal film Mission del 1986. I Piccoli cantori del Millennio diretti dal Maestro Alessio Mirko Umani hanno catturata la platea con, di Nicola Piovani, “Beautiful that way” celebre canzone tratta dalla colonna sonora del film “La vita è bella”. Infine il Coro Gospel Altotiberino ha presentato anche Brooklyn Tabernacle Choir, brano gospel contemporaneo, pubblicato nel 2015 ispirato al salmo 34. Tanti i sentimenti espressi nella serata anche quando presentando lo SLAM Sound Quartet è stato rivolto un pensiero ad Antonio Medici il tenore del gruppo che sta attraversando un grave momento ed un difficile cammino di riabilitazione, unico assente della formazione che continua a denominarsi “Quartet” nella speranza del suo ritorno. Il concerto si è concluso con l’inno nazionale ucraino eseguito, raccogliendo il più grande applauso e la trepidante emozione dei presenti, da tutte le formazioni unite. Le formazioni hanno preparato in tempi record un brano cosi rappresentativo per il paese che sta vivendo il conflitto e lo hanno reso proprio quasi a ribadire che le guerre non sono solo di chi le subisce ma, nel villaggio globale che ci è dato vivere, anche di quanti, vicini e lontani, fanno proprie quelle preoccupazioni. Una serata composita che si è avvalsa anche della presentazione a cura di Michele Foni e delle letture, a cura di Mariantonietta Nania, che hanno toccate parole significative di san Francesco d’Assisi e dell’attore scrittore Alessandro Bergonzoni. Una serata davvero molto coinvolgente che si è aperta con le parole di Elena Carboni neoeletta Presidente del Coro promotore e si è conclusa con quelle di don Giancarlo Rapaccini Arciprete della Cattedrale e che, tanto per non lasciare nulla di intentato, ha raccolti anche fondi che verranno destinati all’UNHCR, agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.
Amc