Nella Chiesa di Santa Maria per “Punto!” l’esilarante Commedia dialettale di Luca Crulli Compagnia teatrale Santa Maria e regia Ida Butteri, tutti esauriti i posti sia nella prima serata di sabato che in quella di domenica
Sansepolcro- Nella Chiesa di Santa Maria per “Punto!” l’esilarante Commedia dialettale di Luca Crulli con la Compagnia teatrale Santa Maria e la regia di Ida Butteri, tutti esauriti i posti sia nella prima serata di sabato che in quella di domenica dello scorso fine settimana. Nono testo realizzato nella stessa parrocchia, della serie che Crulli ha sempre consegnato agli amici attori della comunità parrocchiale. Ventotto attori, tra cui cinque bambini, su un palcoscenico in legno impeccabile, con tanto di sipario rosso, costruito per l’occasione da volontari con l’aiuto di qualche sponsor. Se è vero che Crulli ha sempre ritagliato per se una parte determinante e, più precisamente, una interminabile serie di ruoli visto il caleidoscopico mondo di personaggi a cui lui è capace di dare vita, è anche vero che Crulli è un autore altruista che finisce per inserire un bel numero di personaggi dipinti addosso ai tanti attori storici della compagnia e ai nuovi ingressi che hanno arricchito il cast solo nel 2022. In alcuni casi è possibile rivedere personaggi già visti nelle precedenti commedie quasi come se l’autore avesse preferito continuare a dare linfa a questi vari esempi di tipi umani che lui conosce bene, accade non solamente per l’interminabile serie di ruoli da lui interpretati ma anche per altri ruoli come nel caso della badante russa, presente in passato sempre nell’interpretazione di Monia Ridolfi. La badante oggi si chiama Svetlana ma gli appassionati del teatro di Crulli la ricorderanno coprotagonista di “Tutti pazzi per l’eredità” con il nome di Galina, oggi come allora colei che sembra essersi avvicinata per ingannare, seguendo quello stereotipo più diffuso nell’immaginario collettivo, finirà invece per riscattarsi e dimostrare che spesso non bisogna affidarsi sempre e solo ai luoghi comuni. Siamo nel 2019 e in una famiglia strampalata si consuma il classico dramma dovuto al confronto intergenerazionale tra figli e genitori che non li conoscono o non li capiscono. Il tema è però la diversità, se pure inserita in questo multiforme paesaggio familiare; Anchise e Miranda devono fare i conti con la irrequieta figlia Assunta, interpretata da Crulli, persa tra amori, vizi, trappole del web e contraddizioni dei giovani d’oggi, è in particolare Miranda a scontrarsi con la ragazza fin quasi a rinnegarla, preferendole marcatamente gli altri figli Moreno e Marcello. Attorno a questo nucleo centrale ruotano altri variopinti personaggi, da Ines e Maria Teresa colorate figlie di Marcello fino a Rosa, Papavero e Margherita strampalati figli di Moreno. Ci sono anche, tra gli altri, il cinese Sohito fidanzato di Margherita e la vecchia madre di Miranda accompagnata dalla inseparabile badante russa Svetlana. Una risata dopo l’altra tra battute dialettali e “coup de théâtre”, è un andirivieni di tipi che indossano maschere diverse e recitano battute a volte prevedibili e a volte inattese quasi come ci si trovasse di fronte ad una surreale commedia dell’arte popolare. La presunta scomparsa di Assunta finirà per far tornare tutti ai valori più autentici e a tirare fuori quanto di più buono c’è in loro, fino all’inevitabile lieto fine. “Quello che avete visto è un lavoro molto faticoso che dal mese di maggio la nostra Compagnia porta avanti con una apertura totale a tutti. Chiunque ha piacere di recitare può divertirsi con noi, è accolto e questo è quello che ci differenzia” dice Luca Crulli “nessuno di noi ha fatte scuole, nessuno di noi è un professionista, siamo un gruppo di amici che condivide questa passione e che tenta di trasmettere gioia e quello che significa essere una parrocchia. Teniamo anche a lanciare dei messaggi, in primis quello della famiglia, ma il tema che quest’anno abbiamo portato è quello della diversità”. Tanta voglia di leggerezza, che in questi tempi, in cui tutti siamo alla ricerca di divertimento, è la panacea buona per tutti i mali. Spicca, tra gli altri, la presenza di Amedeo Testerini, baritono che sta ottenendo riconoscimenti di caratura internazionale ma che, pur calcando teatri di alto livello, continua a non negarsi, al palcoscenico parrocchiale a cui è sempre appartenuto, in veste di presentatore. “Abbiamo inserito tra la fine del primo atto e il secondo atto, il Va pensiero tratto dal Nabucco di Giuseppe Verdi perché è un canto speciale in quanto utilizzato come similitudine” ha detto la regista Ida Butteri “siamo stati oppressi per anni anche noi da un invasore terribile che è stato il covid, quindi auguro a tutti di ritornare alla libertà”.
Amc