VicenzaOro l’edizione con il maggior numero di espositori nella storia della manifestazione fieristica vicentina, soddisfazione degli organizzatori di Italian Exhibition Group delle tante imprese orafe aretine che descrivono la fiera come una delle migliori degli ultimi 10 anni
Arezzo- VicenzaOro quella appena conclusa si conferma come l’edizione con il maggior numero di espositori nella storia della manifestazione fieristica vicentina. Oltre 1200 espositori con stand che hanno messo in mostra i campionari di produttori provenienti da 30 paesi del mondo. Non solo espositori europei ma anche provenienti dal Medio-Oriente, dall’Asia e dal continente americano. Alla grande soddisfazione degli organizzatori di Italian Exhibition Group ha fatto seguito anche quella delle tante imprese orafe aretine presenti a VicenzaOro che descrivono la fiera come una delle migliori degli ultimi 10 anni. Circa 200 imprese che per la maggior parte hanno avuto modo di incontrare i tanti operatori del commercio dei preziosi che hanno affollato i corridoi del quartiere fieristico vicentino. Oltre alla numerosissima presenza di operatori europei, Francia e Germania in testa, si segnalano i tanti buyer provenienti da Stati Uniti e Paesi Arabi. Il fatto nuovo è però il ritorno in fiera degli operatori asiatici. I buyer provenienti da Hong Kong, India e dai Paesi dell’estremo oriente sono tornati alla kermesse vicentina. Per quanto riguarda il continente americano si segnalano inoltre accanto agli operatori degli Stati Uniti e del Canada anche i buyer provenienti dal Messico e dagli altri Paesi dell’America Latina. Presenti anche operatori commerciali da Australia e Nuova Zelanda. Secondo il presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini si conferma con VicenzaOro il trend già sperimentato nel corso del 2022. “Con l’uscita dall’emergenza sanitaria” afferma Parrini “assistiamo ad un forte ritorno di interesse per il gioiello made in Italy da parte di buyer che precedentemente indirizzavano i loro acquisti verso i nostri competitor delle aree medio-orientali ed asiatiche”. Il ritorno al made in Italy non appare frenato neanche dalle alte quotazioni del metallo prezioso, con il prezzo dell’oro che durante la fiera è arrivato a toccare quota 57 euro al grammo. “Con la fiera di Vicenza” conclude “abbiamo riscontrato anche un certo risveglio di interesse da parte dei dettaglianti e dei grossisti del nostro mercato interno”.