Anniversario Gruppo Campanari Sansepolcro celebrato con un convegno il 30esimo Campane, campanili, campanari il titolo, il presidente Bruno Tredici “sono molto felice che è venuta diversa gente a sentire, sono felice degli oratori che hanno spaziato dalle cose più complicate alle cose più belle e più semplici come aneddoti locali”
Sansepolcro- Anniversario del Gruppo Campanari Sansepolcro lo scorso mese è stato celebrato con un convegno il 30esimo anniversario, l’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune, ma l’evento è passato un po’ in sotto tono, forse perché non pubblicizzato in modo adeguato, ed è allora doveroso ricordare i 30 anni del Gruppo Campanari Sansepolcro che contrassegna con intelligenza e il grande fragore delle campane, suonate rigorosamente a mano, la vita della città. Campane, campanili, campanari era il titolo dell’incontro convegno del 28 settembre nella sala delle Conferenze del Palazzo Vescovile di Sansepolcro. “Gli oratori sono stati bravi, nello stesso momento la materia che all’inizio del convegno poteva sembrare una materia superficiale e semplice invece si è rivelata una materia molto complicata, ce lo ha detto D’Onorio, ce lo ha detto Cantini; da una semplice iscrizione del famoso fonditore Obertino è venuto fuori che si potrebbe fare un convegno solo su una campana. Abbiamo scoperto per esempio che a Sansepolcro ci sono campane del 1302 che ancora suonano” ha detto il presidente Bruno Tredici “L’unica conclusione che traggo è che sono molto felice che è venuta diversa gente a sentire, sono felice degli oratori che hanno spaziato dalle cose più complicate alle cose più belle e più semplici come aneddoti locali come ha fatto Michele Foni come quello del panino benedetto buttato sulla fusione della Raniera, fatto che forse anche molta gente di Sansepolcro non sapeva se non dal libretto che avevamo stampato per il raduno del 2013; o come ha fatto Donatella Zanchi che ha parlato delle campane che suonavano nelle campagne per avvertire la gente, i contadini, delle lodi, dei vespri. Ricordo un fatto che è capitato a mia moglie non molto tempo fa; ha chiesto a un signore in località Trebbio che ora fosse e questo signore gli ha risposto ma non le sente le campane del Duomo che è mezzogiorno? La campana fa veramente parte della vita di una persona e come ho detto al convegno. Studiare la campana e capirla, anche nel suo significato architettonico e costruttivo, significa studiare la storia di una città. Questo hanno confermato chi ha parlato al congresso”. Il Convegno è stato aperto con i saluti del presidente Tredici, hanno fatto seguito quelli dell’assessore Mario Menichella e dell’arciprete della Cattedrale don Giancarlo Rapaccini che ha ringraziato quanti ancora oggi si adoperano, in spirito di volontariato, per suonare a mano le campane del centro storico. Vari gli intervenuti. Giuseppe D’Onorio su un fonditore del 1200 dal nome Obertino che è stato per lungo tempo un autentico sconosciuto rimanendo nell’ombra pur avendo prodotto lavori straordinari alla stregua dei capolavori dei maestri dell’arte dell’epoca, Sauro Cantini sui fonditori e le campane medioevali della Valtiberina Toscana riuscendo peraltro a identificare alcuni autori di campane di Sansepolcro, Andrea Czortek su un censimento avvenuto dal 1941 al 1942 delle campane della diocesi di Sansepolcro e dei variegati meccanismi che i parroci misero in atto per sventare la fine disposta che queste avrebbero dovuto fare immolate nell’industria bellica, alla ricerca di bronzo, dell’ultima guerra mondiale. Donatella Zanchi ha introdotto racconti popolari sulla voce delle campane in città e nelle campagne di Sansepolcro, Michele Foni è intervenuto sul tema Le campane voci interiori della Città – due aneddoti. 1713 un panino benedetto salva la fusione di una campana e 1957 un meraviglioso audio per Monsignor Pompeo Ghezzi a cura di Irma Vandi. Eles Belfontali presidente nazionale dei suonatori di campane ha invece fatto il punto sulla pratica UNESCO per far diventare il suono manuale delle campane patrimonio dell’umanità. Presente anche Armando Marinelli con la moglie Paola, della pontificia Fonderia di Agnone, che ha portato la storia della Premiata Fonderia Marinelli, accennando anche a tutti i papi che hanno avuto contatto con questo importante laboratorio a partire da papa Pio XI che nel 1924 conferì alla famiglia Marinelli l’onore di avvalersi dello stemma pontificio perché potessero rappresentarlo nelle campane. Il folto pubblico ha anche visto, esposti in apposite vetrine a cura dell’Archivio Diocesano, documenti tratti relativi al censimento delle campane degli anni 1941/1942 che coinvolse l’intera diocesi. “Personaggio unico, particolare enigmatico che mi ha affascinato, uno dei grandi fonditori del 200, un certo Obertinus” ha detto Giuseppe D’Onorio “lo abbiamo cercato e abbiamo cercato di interpretare la sua tecnica di grafica, le sue iscrizioni le sue decorazioni per poter capire che cera dietro questa figura”. “Ho citato un opera del Vescovo Amalario di Metz scritta nell’820 dopo Cristo cioè praticamente questo vescovo da l’input alle generazioni future di quello che la campane assume simbolicamente la campana è l’unica suppellettile sacra che riceve il battesimo e quindi è consacrata, riceve l’unzione, l’aspersione, il sacro crisma come un essere umano” ha detto Sauro Cantini “quando suona la campana, suona e canta la preghiera, tutte quelle iscrizioni che sono sopra, risaltano nell’atmosfera e quindi lanciano un messaggio”. I relatori con i loro accompagnatori hanno usufruito di visite straordinarie ai Campanili nel corso delle quali hanno potuto anche realizzare foto da prospettive insolite, dei fregi e delle scritte, marchio identificativo dell’autore, che si trovano sulle campane di Sansepolcro. Il folto gruppo ha partecipato anche ad una visita guidata della città e del Museo Civico nella mattina di domenica 29. “Essere Presidente di questa associazione vuol dire in pratica coordinare le varie realtà che ci sono, vuol dire promozionare l’arte campanaria affinchè crescano, nascano nuove associazioni, perché fin che parliamo del nord sono parecchie le associazioni che ci sono di campanari” ha detto Eles Benlfontali presidente nazionale dei Suonatori di Campane “nel centro abbastanza, ma se scendiamo nel sud e rimangono singole persone, non ci sono associazioni per cui per mantenere vive le tradizioni locali che ci sono serve che delle persone si mettano assieme”. Un convegno che ha lasciata la città sicuramente più ricca finendo per costituire una grossa opportunità di mettere in rete informazioni di Sansepolcro, in questo importante settore che in realtà, ci riguarda tutti. Cantini e D’Onorio, ricercatori di fama nazionali, hanno infatti approfittato per condurre ricerche nuove nei giorni che si sono trattenuti ed hanno promesso di tornare per avere accesso all’Archivio Vescovile per condurre ulteriori ricerche.
amc