Arezzo seconda solo a Firenze per capacità di attrarre finanziamenti tasso zero a supporto della creazione d’impresa Quasi 7 i milioni di euro arrivati alle nostre imprese grazie ai fondi europei la segretaria provinciale di Confartigianato Alessandra Papini “E’ il chiaro segnale della forte propensione all’autoimprendorialità dei giovani e delle donne aretine poichè la misura è direttamente rivolta a loro e a chi, suo malgrado, ha perso il lavoro e cerca opportunità di rilancio”
Arezzo- Arezzo, in Toscana, è seconda solo a Firenze per capacità di attrarre finanziamenti tasso zero a supporto della creazione d’impresa. Quasi 7 i milioni di euro arrivati alle nostre imprese grazie ai fondi europei messi a disposizione dalla Regione Toscana. È quanto emerge dai dati di sintesi pubblicati dagli uffici regionali che illustrano i risultati del Piano Operativo 2014-2020 per il collocamento dei fondi europei. “E’ il chiaro segnale della forte propensione all’autoimprendorialità dei giovani e delle donne aretine poichè la misura è direttamente rivolta a loro e a chi, suo malgrado, ha perso il lavoro e cerca opportunità di rilancio”, spiega la segretaria provinciale di Confartigianato Alessandra Papini. “Più di 400 nuove imprese che hanno presentato progetti, sono state finanziate, investendo anche proprie risorse: molte hanno utilizzato i servizi gratuiti di tutoraggio che Confartigianato Arezzo ha messo a disposizione con proprio personale qualificato attraverso gli Artigiancassa Point presenti su tutto il territorio provinciale. Una buona parte di questi fondi sono arrivati grazie alla consulenza e l’intermediazione di Confartigianato che si dimostra ancora una volta in grado di essere da stimolo per la nascita di nuove realtà guidando gli imprenditori nella realizzazione dei loro progetti” puntualizza la segretaria Papini. Un’altra misura nella quale la dinamicità delle nostre imprese si è particolarmente contraddistinta, che ha visto arrivare finanziamenti a fondo perduto per oltre 16 milioni, è quella relativa al “Sostegno agli investimenti del sistema produttivo”. L’intervento regionale ha innescato un circolo virtuoso: le imprese aretine hanno risposto con ulteriori 25 ml di risorse proprie per ammodernare le proprie strutture produttive e commerciali. Si tratta di un bando uscito nel settembre del 2020 per ridare impulso all’economia dopo la fase critica della pandemia. “Ma è anche la qualità degli investimenti che contraddistingue le nostre aziende: molte hanno sfruttato questa opportunità per compiere passi importanti verso la transizione digitale dei processi produttivi grazie anche a premialità specifiche previste dal bando” sottolinea il responsabile area Credito di Confartigianato Stefano Peruzzi. Circa 250 le imprese aretine, che sono state finanziate, in prevalenza si tratta di micro attività. Anche in questo caso Arezzo si dimostra tra le migliori province per la capacità di intercettare fondi, posizionandosi dietro solamente a Firenze e Pisa. Sui dati relativi alle linee finalizzate all’innovazione la nostra provincia appare meno performante. “In questo caso” spiega Papini “nel territorio sono arrivati oltre 24 milioni negli ultimi anni, ma siamo indietro rispetto agli altri territori. Arezzo paga a caro prezzo la mancanza di Università ad indirizzo tecnologico e di strutture in grado di favorire un rapporto efficace tra le imprese ed il modo della ricerca. Le aziende aretine sono impegnate nell’innovazione, ma hanno più difficoltà ad intercettare i fondi per la difficoltà a strutturare rapporti di partenariato. La selettività degli interventi, rivolti principalmente alle tre priorità tecnologiche quali ICT-Fotonica, Fabbrica intelligente, Chimica nanotecnologie sicuramente non ha aiutato. Questo dato dimostra che il nostro territorio, ancora fortemente ancorato alla manifattura, necessita di una maggiore presenza di facoltà tecniche e scientifiche.”. Risultati importanti sono stati ottenuti anche per quanto riguarda i finanziamenti per l’internazionalizzazione. “Portiamo ad esempio una delle migliori pratiche degli ultimi mesi” concludono Papini e Peruzzi “grazie alla disponibilità di un gruppo di imprenditori siamo riusciti favorire la creazione di una rete di aziende del settore orafo finalizzata alla partecipazione alla fiera di Dubai, realizzando l’obiettivo di creare sinergie nel settore di riferimento della nostra economia”.