Bilancio di previsione dell’amministrazione Innocenti il gruppo consiliare Pd-InComune motiva il proprio voto contrario “è nella sostanza uguale ai precedenti bilanci dell’amministrazione Cornioli, una perfetta continuità per quello che riguarda la spesa corrente. Un copia e incolla, ben lontano dal programma con cui questa amministrazione si è presentata alla Città. Quello che ci stupisce maggiormente è come non si tenga conto di un contesto profondamente mutato rispetto a tre anni fa: con l’arrivo della pandemia ci sono interi comparti in sofferenza, che si troveranno a gestire rincari sul prezzo delle materie prime senza precedenti”
Sansepolcro- Bilancio di previsione dell’amministrazione Innocenti il gruppo consiliare Pd-InComune motiva il proprio voto contrario nella recente seduta consiliare. “Il primo bilancio dell’Amministrazione Innocenti è nella sostanza uguale ai precedenti bilanci dell’amministrazione Cornioli,” afferma “una perfetta continuità per quello che riguarda la spesa corrente. Un copia e incolla, ben lontano dal programma con cui questa amministrazione si è presentata alla Città. Nessuna risorsa o progetto per le attività economiche, stesso identico importo per il settore turismo, nessuna politica per i giovani, nessuna proposta per le esigenze di famiglie e imprese che si trovano a far fronte a un caro bollette parecchio pesante. Quello che ci stupisce maggiormente è come in questo bilancio non si tenga conto di un contesto profondamente mutato rispetto a tre anni fa: con l’arrivo della pandemia ci sono interi comparti in sofferenza, che si troveranno a gestire rincari sul prezzo delle materie prime senza precedenti. Sul fronte delle entrate preoccupa il ricorso all’indebitamento con l’accensione di mutui per investimenti programmati e programmabili che rischiano di ricadere sulle spalle delle giovani generazioni. L’esempio è il finanziamento della viabilità di collegamento del secondo ponte sul Tevere che grava sul bilancio dell’ente per 400.000 euro finanziati con mutuo nel 2021 e per oltre 600.000 euro nel 2022. Forse potevano essere trovate risorse diverse, con una attenta programmazione della spesa e un piano vendite mirato. Invece si è preferito percorrere la strada di un ampliamento dell’indebitamento che comporta un rallentamento dei processi di riduzione del debito di lungo termine che da anni hanno caratterizzato la gestione finanziaria del nostro comune. Per quello che riguarda il sociale non c’è nessun progetto o finanziamento, oltre alle risorse trasferite all’Unione dei Comuni. Su questo fronte siamo intervenuti con un emendamento proponendo che il Fondo di solidarietà Comunale, stimato intorno ai 25.000-30.000 euro, venga destinato alle esigenze di quanti si trovano in grave difficoltà per il rincaro delle bollette di luce e gas e per il pagamento della TARI. Una misura di emergenza e di sostegno per quei nuclei familiari che non riescono a far fronte all’aumento delle tariffe. Sul nostro emendamento c’è stato il voto favorevole di tutto il Consiglio: un segno di attenzione importante per la nostra Città. Uno dei documenti caratterizzanti il bilancio è il piano triennale delle opere pubbliche che risente in maniera positiva delle risorse che stanno arrivando grazie al PNRR. È una bella soddisfazione vedere ricredersi esponenti di forze politiche che hanno mostrato scetticismo nei confronti di questo enorme piano economico per l’Italia, finanziato dall’Unione Europea. Ora tutti ne parlano in termini positivi. Sarà grazie al lavoro svolto dal Governo Conte e dal Ministro Gualtieri che Sansepolcro potrà godere, nei prossimi anni, di importanti finanziamenti per il centro storico per l’ammontare di 5.000.000 di euro. Purtroppo, però, le belle notizie si fermano qui, perché delle parole chiave del PNRR nel nostro bilancio non ce n’è traccia: nessun progetto sul fronte della transizione ecologica, nessun investimento in innovazione nella pubblica amministrazione per renderla più efficiente, facilitando le nuove tecnologie. La progettazione derivante dai fondi PNRR è veramente una grande opportunità che non ci sembra sia completamente colta né nelle linee programmatiche, né in questo primo bilancio. Il piano triennale degli investimenti, invece, assomiglia al libro dei sogni dell’assessore Marzi caratterizzato da asfalto e consenso. All’interno ci troviamo un po’ di tutto: rotatorie, strade, messa in sicurezza, rifacimento di giardini, risorse per 300.000 per Porta Fiorentina, piste ciclabili a macchia di leopardo senza un collegamento e una visione d’insieme. Interventi spot che coprono solo alcune aree della città e che vengono finanziati con “vendita beni”. Si parla di circa 1.600.000 euro di investimenti per il 2022 finanziati con la messa in vendita dei beni del Comune. Una presa in giro per la città, chi può pensare, infatti, che si possa realizzare una cosa di questo tipo nel 2022? Per fare un esempio negli ultimi tre anni i beni venduti dall’amministrazione in media hanno ammontato a circa 100.000 e nel bilancio 2021 le opere finanziate con vendita beni arrivavano ad un ammontare complessivo di 550.000 euro. E non è neanche vero che questi progetti servono per essere presentati per i bandi del PNRR perché il piano non finanzia le strade e le rotatorie o i giardini, ma progetti che guardano al futuro alla diminuzione di emissioni nocive, all’innovazione, all’economia circolare. Per cercare di dare un contributo abbiamo presentato tre emendamenti al piano che riguardano tre criticità importanti: la messa in sicurezza del cimitero di Gragnano, la messa in sicurezza dell’ingresso su via Tiberina sud della zona Riello e l’abbattimento delle barriere architettoniche in zona San Lazzaro. Il tentativo era di dare copertura finanziaria certa a questi tre importanti interventi. L’amministrazione ha votato contro ai nostri emendamenti dichiarando che già ci stanno lavorando. Purtroppo nel piano triennale la zona Riello non è menzionata, l’intervento sul cimitero di Gragnano è previsto nel 2023 e le barriere architettoniche verranno abbattute con la fantomatica vendita beni. Nel libro dei sogni c’è un po’ di tutto, un calderone, senza priorità.”.
Anna Maria Citernesi