Casa di Comunità anche al Borgo, a fianco dell’ospedale di vallata dovrà essere funzionante entro dicembre 2026

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Sansepolcro- Casa di Comunità, evoluzione della casa della salute, verrà realizzata anche al Borgo, a fianco dell’ospedale di vallata e dovrà essere funzionante entro dicembre 2026 con i lavori che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2026. Un nuovo modello organizzativo per l’assistenza di prossimità sia ambulatoriale che domiciliare, per rispondere alla necessità di sanità territoriale alleggerendo i presidi ospedalieri, ed esempio il carico dei Pronto Soccorso, e prendendo in carico i pazienti anche al proprio domicilio con servizi di assistenza domiciliare di base. Nella Casa di Comunità vengono organizzati servizi socio-sanitari territoriali e prestazioni specialistiche multiprofessionali, la presenza medica h24, ed infermieristica per 12 ore al giorno, tutti i giorni, tra i servizi infermieristici anche infermiere di famiglia e comunità, è un luogo dove vengono effettuati, ad esempio, prelievi, vaccinazioni, programmi di screening e diagnostica finalizzata al monitoraggio della cronicità. Inoltre, vi viene approntato un sistema di prenotazione collegato al cup aziendale. Quando si parla di interventi per la sanità i Cis sanità, ovvero i Contratti Istituzionali di Sviluppo, arrivano al 30 giugno 2026, sono uno degli strumenti di programmazione identificato dalla normativa nazionale per la Missione Salute del Pnrr, e tutti i 21 Cis tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma sono stati sottoscritti, impegnando le parti a garantire la qualità della spesa pubblica, coerentemente con gli obiettivi di efficientamento e di tempestività attesi dal Pnrr, al 30 giugno 2026 ci arrivano con risorse messe a terra, grazie anche all’impegno del Governo, risorse che altrimenti non sarebbero più spendibili, verrebbero perse se non venissero spostate in altri interventi realizzabili. La mente corre a certi ritardi, specialmente nella realizzazione delle infrastrutture con molti progetti rallentati, anche a quelli che non verranno realizzati con Pnrr, la perdita di finanziamenti, i litigi, i no della Regione e la vicenda aretina della stazione dell’alta velocità Medioetruria. Ma tornando alla sanità le carenze della sanità territoriale derivano dalla riforma regionale del 2015 che ha ridotto da 12 a 3 le aziende sanitarie? Prosegue la raccolta firme per il referendum consultivo sulla sanità toscana per tornare al sistema di gestione provinciale ottimale precedente, il sistema attuale è basato sulle mega Ausl sarebbe da rivedere per superarle ripristinandole o comunque ripristinandone di più, tornando ad una loro maggiore diffusione nel territorio, evitando la dispersione e lontananza dai reali bisogni dei territori. Per la richiesta di referendum sono state raccolte 3441 firme, il conteggio è stato effettuato nella Sala Expo del Consiglio regionale, la decisione sull’ammissibilità spetta al Collegio di garanzia, la mobilitazione di forze politiche, movimenti civici e associazioni copre un fronte trasversale e contesta la riforma della Regione a trazione Pd.

Anna Maria Citernesi