Iniziativa culturale alla Libreria Piccolomini, libro di Antonio Paolucci dedicato alla città di Siena

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Siena- Iniziativa culturale martedì prossimo, alle 18, alla Libreria Piccolomini, nella Cattedrale, sarà presentato il libro di Antonio Paolucci dedicato alla città di Siena, realizzato da Opera Laboratori ed edito dalla casa editrice Sillabe in doppia lingua, italiano e in inglese. Interverranno Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo Metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e il professor Giovanni Minnucci, rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena. Nel volume, corredato di molteplici fotografie in bianco e nero, fra le quali si segnala l’immagine di copertina di Bruno Bruchi, è pubblicata la lectio magistralis tenutasi nel 2017 da Antonio Paolucci, già direttore dei Musei del Papa, un itinerario che getta luce su temi e immagini particolarmente rappresentativi dell’identità religiosa, artistica e culturale di Siena. Si tratta di un testo scritto con le parole del cuore che descrivono le opere d’arte, i concetti simbolici, l’animo di un popolo fiero delle proprie tradizioni. Attraverso le suggestioni derivate dai due luoghi iconici del tessuto urbano, la Piazza del Campo e il Duomo, si evidenziano, in particolare, l’orgoglio civico, la mutua benevolenza e il forte legame con la Vergine: Sena Vetus Civitas Virginis. Senza dubbio la città costituisce l’esempio più rilevante fra i centri urbani che, nei primi secoli del Medioevo, scelsero Maria come patrona. A proposito del carattere civico senese Paolucci osserva che entrando nella Sala della Pace “si vedrà che i Signori Nove praticamente non si vedono, hanno una minima visibilità, non interessano, interessa piuttosto la città di Siena sotto la loro amministrazione e gli affreschi sono uno specchio, un monito di buona o di cattiva politica: questa era la modernità politica dell’antica Siena”. Per quanto concerne la Cattedrale l’autore offre un’immagine suggestiva “Si entra nel Duomo dei senesi come si entra in un reliquiario lucente di marmi policromi, di bronzi, di vetri colorati”.

A.M.C.