Madonna del Parto nella cappella della chiesetta di santa Maria di Momentana, il consigliere regionale della Lega Marco Casucci si è mosso con uno specifico atto chiede alla Regione di farsi parte attiva nei confronti del Ministero
Monterchi- Il sindaco Alfredo Romanelli non l’ha presa bene, la notizia del ritorno della Madonna del Parto nella cappella della chiesetta di santa Maria di Momentana, ha parlato addirittura di atto di prepotenza, ma tant’è il Consiglio di Stato si è pronunciato ed ha accolto il ricorso e l’ha spuntata il Ministero dei Beni culturali. C’è un precedente accordo tra le parti in causa, a cui va aggiunta la diocesi di Arezzo, che prevedeva l’ubicazione del dipinto nell’area dell’ex convento benedettino, ma non ha mai avuto seguito ricorda il consigliere regionale della Lega Marco Casucci e del resto anche la Madonna del Parto di Piero della Francesca è un opera, o meglio un bene, dal valore universale. La chiesetta, ed anche per la Lega tutta quella chiesa così com’è non è più idonea, potrà essere ristrutturata ed ampliata poichè non vi sono vincoli cimiteriali e c’è anche l’occasione dei fondi Pnrr e dunque anche la politica si è mossa. Il consigliere Casucci si è mosso con uno specifico atto con cui chiede alla Regione di farsi parte attiva nei confronti del Ministero per trovare una soluzione adeguata e definitiva che preservi e valorizzi, a livello turistico, la mirabile opera e nel contempo si trovi un’auspicabile e piena condivisione della scelta finale da parte degli attori interessati alla vicenda. e non c’è soluzione migliore il Ministero dei Beni culturali ed ambientali ha progetti di valorizzazione specifici, culturali, ambientali e turistici, anche l’aspetto della religiosità, che non è certo prioritario essendo l’affresco di proprietà del comune monterchiese, ma che comunque c’è da considerare, ne beneficia. Passata l’arrabbiatura se ne farà una ragione anche il sindaco. Com’è piccolo l’uomo, pare un bambinetto che fa capricci dinanzi alla grandezza e bellezza del genio pierfrancescano che non poteva dipingerla in luogo migliore, un cimitero (che peraltro se una persona non ha fatto niente del male non ha paura ad evocare), di quello dov’è stata conservata fino al 1992, vita e morte insieme, eventi naturali in un luogo di quiete e natura.
Anna Maria Citernesi