Movida in centro storico dal Comune la stretta disposizioni a tutela della sicurezza e vivibilità urbana, le limitazioni del sindaco Fabrizio Innocenti un mese
Sansepolcro- Nelle ore serali e notturne soprattutto in questo periodo estivo c’è molta vita in centro storico, la movida dei lunghi fine settimana più che altro, ma come accade ogni primavera estate, alcuni anni anche fino al periodo di inizio dell’autunno quando il clima è particolarmente gradevole, anche quest’anno succede che “le zone interessate dalla movida cittadina” sta scritto in una ordinanza sindacale con la quale dal Comune arriva la stretta con disposizioni a tutela della sicurezza e vivibilità urbana che prevedono sanzioni pecuniarie fino a 3 mila euro, sospensione e persino, in caso di reiterazione, la revoca della concessione per l’occupazione di suolo pubblico “risultano teatro di fenomeni di bivacco e di degrado, nonché di condotte che compromettono le comuni regole di vita civile, incidendo in maniera fortemente negativa sulla qualità urbana in termini di quiete pubblica e di decoro, con notevole peggioramento delle condizioni di vivibilità cittadina”. La stagione estiva è particolarmente “ricca di eventi” che attirano un vasto pubblico di visitatori ed avventori dei locali di intrattenimento e ristorazione e bar che siano al chiuso o all’aperto numerosi sono gli avventori nelle ore serali e notturne. E’ obiettivo dell’Ente comunale garantire che le iniziative programmate si svolgano favorendo una serena permanenza dei visitatori in città e il rispetto delle norme di sicurezza richiamate da circolari del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Arezzo Ufficio Territoriale di Governo, il consumo eccessivo di alcol e la scarsa attenzione al rispetto delle più elementari norme di decoro da parte sia di residenti che di visitatori portano a porre alcuni limiti all’esercizio delle attività economiche come la riduzione dell’orario di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, per prevenire gli inconvenienti lamentati in varie occasioni da residenti e gestori delle attività stesse ed evitare comportamenti rischiosi per la pubblica incolumità. Come riportato anche dalla cronaca il consumo smodato di bevande alcoliche su aree pubbliche causa il verificarsi di pericolosi episodi di violazione delle regole, anche minime, di rispetto dell’ambiente e del contesto urbano e di turbamento della pubblica quiete, incrementando lo stato di euforia degli avventori, spesso sfocia in comportamenti aggressivi con conseguenti risse e potenziale pericolo per la pubblica incolumità dei passanti. Le disposizioni del sindaco Fabrizio Innocenti alla pari di quelle di tanti altri suoi colleghi sindaci consentono di contemperare gli interessi legati alla realizzazione delle attività ricreative e alla libertà di iniziativa economica con gli interessi, parimenti meritevoli di tutela, alla tranquillità e alla serenità della vita delle persone e che dalla situazione descritta emergono anche i requisiti della contingibilità, l’intensità del pericolo e il suo livello di eccezionale gravità infatti, sono tali da non consentire il ricorso a strumenti giuridici ordinari in grado di prevenire i fenomeni descritti, e dell’urgenza per l’impellente necessità di adottare con immediatezza, e senza possibilità di differimento, un provvedimento di natura cautelare volto a superare situazioni di degrado e pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, a tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, della sicurezza urbana e finalizzato a prevenire ulteriori condotte violente e criminose. Le limitazioni non sono in conflitto con il principio di libertà di impresa né tantomeno con la sostanziale liberalizzazione degli orari delle attività commerciali prevista dalle normative vigenti, l’esigenza di prevenire l’abuso di sostanze alcoliche e i fenomeni segnalati e descritti contribuiscono a ridurre il rischio di problemi di ordine pubblico e migliorano la vivibilità della città. I centri storici divengono davvero sporchi e persino luoghi insicuri alla pari di periferie e lo stazionamento da parte degli avventori all’esterno dei locali nelle ore serali o notturne, dopo aver acquistato alimenti e bevande da asporto, e l’abbandono in maniera sconsiderata di contenitori di vetro, lattine e/o altri materiali è all’ordine del giorno con riflessi negativi in termini di ordine pubblico, ambientale, igienico e di aggravio di costi per la collettività. Il Sindaco ha inteso limitare la possibilità di vendita per asporto di alimenti e/o di bevande in bottiglia di vetro, in lattina e/o altri materiali da parte delle attività commerciali, disciplinare l’orario di utilizzo del suolo pubblico concesso in via temporanea ai gestori di esercizi di somministrazione in modo tale che la fruizione pubblica dello stesso non venga limitata in maniera indefinita bensì circoscritta, anche in termini di orario, in modo da renderla coerente con l’esigenza dei gestori di promuovere le proprie attività e con la necessità di tutelare l’interesse generale a permettere occasioni di accoglienza e ospitalità purché compatibili con i tempi e gli orari della popolazione residente, sollecitare i concessionari nel garantire il decoro delle aree in concessione e di quelle immediatamente circostanti come in genere fanno anche esercitando loro stessi le dovute attività di controllo sugli avventori presenti nei locali e nelle aree in concessione al fine di evitare fenomeni di degrado dell’ambiente e disturbo alle normali attività dei residenti. Per attuare la politica di prevenzione particolare attenzione viene riservata da parte degli organi di controllo come la Polizia Municipale alla verifica del rispetto delle norme e delle leggi, il che vale a maggior ragione in merito al divieto di vendita o somministrazione di bevande alcoliche ai minori ed in merito all’obbligo di richiesta di documento per verificare l’età del richiedente. Insomma è giusto, anche in termini di bisogno sicurezza, tutelare la tranquillità ed il riposo dei residenti nonché tutelare l’ambiente ed il patrimonio culturale in determinate aree delle città interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone con limitazioni di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche in via temporanea e in area limitata circoscritta al centro storico. E poi il provvedimento, e quindi le limitazioni, dura solo un mese. Per molti cittadini sarebbe da prorogare almeno fino a dopo gli eventi del periodo del Palio della Balestra, ma tanto già con la riapertura delle scuole inizia la progressiva desertificazione del centro storico. Gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del Comune di Sansepolcro devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche a partire dalle 1 di ogni giorno, prorogato alle 2 nei giorni di venerdì, sabato e nei prefestivi. La somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche non può riprendere fino alle 8. La somministrazione di alimenti negli orari in cui non è possibile la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, può avvenire soltanto garantendo la consumazione all’interno dei locali, in particolare con servizio al tavolo e senza quindi possibilità di asporto. La vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche e la vendita di bevande di qualsiasi genere in contenitori di vetro, plastica e lattine è vietata dalle 22 alle 8 negli esercizi commerciali, negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande anche se annessi ad attività di intrattenimento e spettacolo, attività artigianali con vendita di alimenti e bevande, circoli privati e attività assimilabili. Le occupazioni di suolo pubblico come pertinenza esterna ai locali di somministrazione di alimenti e bevande possono essere utilizzate dalle 6 alle 1 del giorno successivo termine che può essere prorogato alle 2 nei giorni successivi al venerdì ed ai prefestivi. In entrambi i casi è concessa mezz’ora di tolleranza tale da permettere agli avventori di terminare la consumazione rispettivamente entro le 1.30 ed entro le 2.30, fuori da questi orari i gestori sono obbligati a rendere e mantenere inutilizzabili le strutture della pertinenza utilizzando gli accorgimenti che ritengano opportuni, ad esempio impilatura sedie, copertura degli arredi e quant’altro per non permettere lo stazionamento degli avventori nelle pertinenze stesse durante tali orari. I concessionari sono responsabili del decoro delle aree in concessione che dovranno garantire anche esercitando loro stessi le dovute attività di controllo sugli avventori presenti nei locali e nelle aree in concessione. E’ fatto divieto dalle 24 ad ogni esercizio pubblico e/o commerciale, anche ove in possesso di nulla osta acustico, di emettere musica e suoni all’esterno dei locali ed a chiunque di utilizzare su strada amplificatori e/o percussioni a partire dalle 24, salvo ulteriori deroghe disposte dalle autorità competenti in materia. E’ espressamente raccomandato di non poter suonare o riprodurre generi di musica particolarmente rumorosi (quali ad esempio TECNO), che per sua natura porti a superare i limiti sonori previsti dal piano del rumore. I titolari o gestori di esercizi di somministrazione devono mantenere costantemente pulite le aree pubbliche concesse per la somministrazione all’esterno dell’esercizio provvedendo a proprie spese ad installare appositi contenitori porta rifiuti all’interno dell’area concessa o nelle immediate adiacenze assicurandone il periodico svuotamento e la pulizia durante ogni serata. I rifiuti così stoccati dovranno essere conferiti con le stesse modalità previste per i rifiuti solidi urbani. Le disposizioni si applicano anche alle attività di somministrazione di alimenti e bevande esercitate congiuntamente ad attività di intrattenimento e spettacolo, alle attività esercitate all’interno dei circoli privati, alla vendita all’interno di attività artigianali, e alle altre attività assimilabili, tutte queste attività devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche a partire dalle 3 e fino alle 8, avendo cura ed impegnandosi a vigilare affinché le bevande somministrate non vengano portate fuori dai locali.
Anna Maria Citernesi