“Piano della ciclabilità urbana” Anziché semplice “Piano della mobilità lenta” pianificazione e razionalizzazione sistema mobilità nel territorio comunale Piano urbano mobilità sostenibile
Sansepolcro- “Piano della mobilità sostenibile” o “Piano della ciclabilità urbana” è in ballo da tanti anni e tanto vale compiere un lavoro più accurato, nella passata consiliatura sono stati individuati la rete della viabilità da valorizzare a fini ciclopedonali e gli “ambiti di riqualificazione della sezione stradale”, in corrispondenza di un tratto della strada Senese Aretina che attraversa la zona industriale Altotevere, di un tratto di via della Costituzione che attraversa il quartiere residenziale di San Paolo e di un tratto di viale Osimo che attraversa il quartiere Triglione, per i quali sono promossi interventi per incentivare la mobilità sostenibile e ciclabile attraverso ipotesi di riprogettazione delle sezioni stradali da disciplinare con i suddetti strumenti. Nelle linee programmatiche di mandato relative all’azione ed ai progetti da realizzare nel corso della consiliatura e del mandato fino al 2026, invece, sono individuati obiettivi prioritari, coerentemente con i contenuti dei vigenti strumenti comunali di pianificazione territoriale e urbanistica. Un “Piano della mobilità lenta” che permetta di creare un sistema di Piste/ciclo pedonali connesse tra centro e frazioni, completare fino alla diga di Montedoglio il percorso ciclopedonale fluviale sul Tevere che nel confinante territorio umbro è già stato realizzato e la ipotizzata ciclovia lungo il fiume Tevere quindi dovrà collegarsi a quella già presente nel contiguo territorio umbro, valorizzare e creare un sistema di piste ciclopedonali, da realizzare a stralci e che diano una nuova veste al tessuto urbano, ad esempio realizzando assi principali ciclopedonali di collegamento del centro storico con il quartiere Triglione e la frazione di Gragnano a ovest, con il quartiere San Paolo e zona ex Riello a est oltre che con la frazione Trebbio, e di collegamento della zona industriale di Santa Fiora, individuando presso la ex stazione ferroviaria Fcu la sede della ciclostazione a servizio di tali percorsi, l’attuale amministrazione del sindaco Fabrizio Innocenti ha intrapreso anche una serie di contatti e interlocuzioni con gli enti proprietari e gestori della linea ferroviaria esistente Sansepolcro-Perugia per una sua riqualificazione e revisione funzionale tenendo conto degli obiettivi di rigenerazione urbana che il Comune intende perseguire per l’area della Stazione ferroviaria e di trasformazione di parte del tracciato ferroviario in ciclovia, in continuità con la ciclovia in corso di progettazione sull’ex tracciato della ferrovia dismessa Sansepolcro-Arezzo, peraltro in corso di progettazione all’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina, e con correlata previsione di spostamento della sede della stazione ferroviaria. Anziché dotarsi di un semplice “Piano della mobilità lenta” ha ritenuto più opportuno promuovere uno strumento più generale che abbia come finalità la pianificazione e razionalizzazione di tutto il sistema della mobilità nel territorio comunale verso più alte prestazioni di sostenibilità ambientale, economica, sociale, optando quindi per il “Piano della mobilità sostenibile (PUMS)” anche se non obbligatorio per Comuni medio piccoli come quello di Sansepolcro, affidando l’incarico per la redazione del Pums ad un apposito studio tecnico esterno specializzato in materia di Pisa. In generale il Pums dovrà individuare le principali criticità dell’attuale sistema della mobilità tenendo conto dei correlati obiettivi di miglioramento della attrattività turistica del territorio comunale e di miglioramento delle sue prestazioni ambientali e conseguentemente individuare le principali azioni da intraprendere per superarle, definire strategie, criteri e linee guida per la riorganizzazione del trasporto pubblico locale e della sua gestione, in coerenza con le politiche regionali, oltre che della sua implementazione per ciò che riguarda i collegamenti con gli aeroporti di Firenze e Perugia, definire strategie, criteri e linee guida per la riorganizzazione della mobilità veicolare anche in connessione con il nuovo ponte sul fiume Tevere, per il collegamento con l’Umbria e con il nuovo tracciato della E78 Due Mari, con riferimento alla mobilità lenta definire una rete di percorsi ciclabili di connessione tra il centro storico e le frazioni, in coerenza con le previsioni del Regolamento urbanistico relative agli “ambiti di riqualificazione della sezione stradale” e degli studi progettuali sviluppati in tal senso dal Servizio Lavori Pubblici. Inoltre, è previsto anche un percorso partecipativo per coinvolgere tutti i cittadini e portatori di interessi diffusi e recepirne i relativi suggerimenti e contributi.
Anna Maria Citernesi